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L’alimentazione del lupo

Il lupo è un canide, il più antico antenato di tutte le razze attuali di cani domestici, è un predatore principalmente carnivoro e la sua alimentazione può variare molto in base all’habitat, prediligono erbivori di media dimensione: maiali, cinghiali, capre, pecore, mufloni, cervi, renne, cavalli, yak, bufali, camosci, antilopi, caribù, alci, lepri (la lepre artica rappresenta il 55% della dieta del lupo artico). Vanno matti per le uova che per ovvi motivi recuperano solo stagionalmente.

Sono animali con un grande spirito d’adattamento, mangiano anche foche, salmoni, se hanno molta fame frutti e piante, ingurgitano qualsiasi cosa; soprattutto i lupi solitari son spesso costretti ad accontentarsi di prede più piccole, uccelli, roditori, marmotte.

In linea generica il 90% della loro alimentazione deriva dalla selvaggina, le specie più grosse vengono attaccate in branco, prima colpite nei quarti posteriori per essere immobilizzate e poi uccise, è raro che un soggetto da solo attacchi un ungulato di grosse dimensioni, le prede più piccole possono invece essere assalite anche dal singolo esemplare con un deciso morso al collo.

Il restante 10% del loro nutrimento è rappresentato dal bestiame domestico, è più probabile che sia un individuo solitario a compiere l’attacco e dipende molto dalle condizione del posto, per esempio dalla presenza di selvaggina, dall’intensità degli allevamenti nella zona, condizioni ambientali, i sistemi di protezione degli allevatori possono fare davvero la differenza!

La strategia del branco per la caccia è molto ben ragionata, selezionano accuratamente il bersaglio, attaccano gli elementi più deboli, i più accessibili (anziani, zoppi, malati, neonati), uccidono in pratica gli individui prossimi alla morte per garantirsi una continua disponibilità delle proprie specie preda e per alterare il meno possibile il loro tasso di mortalità; ma non è sempre detto, dipende molto dalla densità relativa alla specie preda, se c’è abbondanza colpiscono anche individui sani (è stato riscontrato con i caprioli).

Su un grosso obbiettivo il successo delle battute di caccia è circa il 10%, rincorrono, studiano, testano la resistenza ed i limiti, se è sano sospendono l’inseguimento, devono stare attenti poiché rischiano di ferirsi e di perdere la vita, basta un solo calcio ben assestato.

Cacciano di notte, solitamente dormono da metà mattina a tardo pomeriggio, se son sazi anche 12 ore, quando affamati invece percorrono fino a 25-50 km cercando di prendere una preda anche per tutto il giorno; se nel branco sono presenti cuccioli alcuni esemplari restano a guardia della tana mentre gli altri procurano il cibo per tutti.

Il fabbisogno medio di carne è da 2 a 5 kg al giorno, il minimo di cui necessitano è 1 kg, nel caso degli esemplari riproduttori, il maschio e la femmina alfa, almeno 3 kg al giorno; nel branco viene fatta solo una cucciolata all’anno, solo la coppia dominante si riproduce, nascono dai 3 agli 8 lupetti, numero che varia anche in base alle condizioni di prosperità del territorio in cui è instaurato il gruppo.

Un lupo affamato può consumare fino a 10 kg in un solo pasto grazie al suo stomaco con grandi capacità dilatatorie, mangia tutto e più velocemente possibile, la digestione avviene in breve tempo; questi animali sono in grado di digiunare per giorni, anche per diverse settimane se hanno sufficienti riserve di grasso, in natura non è sempre reperibile il cibo.

Il primo a nutrirsi della preda è generalmente chi la uccide e spesso corrisponde proprio al maschio o alla femmina dominante, solitamente son più grossi, forti e abili a cacciare rispetto gli altri, un lupo ben nutrito seleziona prima le interiora, estrae stomaco ed intestino e li sbatte con forza per liberarli dalla maggior parte del contenuto, si nutre prima di queste parti ripulite perchè contengono vegetali predigeriti dalla preda ed enzimi utili alla digestione delle erbe, mangiano poi le altre interiora, polmoni, fegato, cuore, prendono il buono; divorano poi tutto il resto, muscoli ed ossature varie, scartano solo la pelle, le ossa più lunghe ed il cranio (certi riescono a romperlo anche se molto duro e mangiano il cervello, a volte si scheggiano i denti)

Le carcasse, l’avanzo, ciò che non viene mangiato subito dai membri del branco viene sotterrato per potersene cibare in futuro, il nascondiglio di solito è un luogo distante almeno 1 km da dove è avvenuta la battuta di caccia; conservano sottoterra anche carne rigurgitata e ricordano perfettamente la posizione della riserva di cibo anche dopo molto tempo.

Il maschio riproduttore rigurgita la carne per farla mangiare alla compagna, si assicura che sia ben nutrita ed in forze per il bene dei cuccioli che per i primi 20 giorni mangiano solo latte materno, viene poi gradualmente inserito anche nella loro nella dieta il rigurgito di carne, primo cibo solido.

I piccoli devono mangiare da 1 a 4 minuti ogni 3 ore e vengono svezzati completamente dopo 7-9 settimane dalla nascita, fino ad allora restano nella tana al sicuro, sempre protetti, poi vengono spostati in un punto di incontro esterno dove gli viene portata la carne recuperata, a 4-5 mesi seguono gli adulti durante le battute di caccia ed imparano tecniche di sopravvivenza, si nutrono sul posto con gli altri membri del branco, a sei mesi hanno la dentatura definitiva, gengive e denti forti e sani.

 

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