Come avvengono le procedure per la gestione dei cani randagi? Come facciamo ad adottarli?
Quando per strada ci sono uno o più cani che si muovono in libertà senza la supervisione di un responsabile umano si possono creare spiacevoli incidenti, con conseguenze più o meno gravi sia per gli amici a 4 zampe che per noi, ma come si crea la situazione?
A volte si tratta di esemplari in fuga dalla propria abitazione, per un caso o una distrazione sono “scappati” senza autorizzazione, altri ancora sono dei veri e propri geni dell’evasione e indipendentemente dagli sforzi del disperato tutore legale trovano sempre il sistema di andare oltre quella recinzione (il nostro Peter, ha un bel potenziale, abbiamo dovuto costruirgli un serraglio per la notte).
Nella peggiore delle ipotesi tra i cani che possiamo incontrare liberi ci sono amorevoli e innocenti pelosi che son stati abbandonati da chi gli aveva dato un tetto e cibo fino poco prima, persone orribili che son pronte a escludere così un membro della famiglia senza colpe, rinnegare un altro essere vivente dopo averlo accolto sotto la propria ala protettiva è disdicevole, ecco il tipo di persone di cui sto parlando.
In alcuni posti, soprattutto nel sud Italia, si formano veri e propri branchi di randagi, alcuni nascono e crescono “selvatici”, provano a procurarsi il cibo e l’istinto animale non sempre è amichevole e coccolone, c’è il rischio di attacco ad animali da allevamento che provano a cacciare e c’è la possibilità che diventino aggressivi anche con persone, perchè non tutti li trattano bene e quindi giustamente hanno una sorta di odio/diffidenza verso gli umani.
La prima cosa da fare nel caso si noti una possibile situazione di randagismo è chiamare il 112 per far intervenire l’accalappiacani, lui sa come bloccare e “catturare” gli individui sospetti senza fargli del male e cercando di spaventarli meno possibile; viene poi fatta una verifica, se il cane ha il microchip tramite il registro dell’anagrafe regionale canina risalgono al proprietario e viene contattato permettendo la riconciliazione.
E’ obbligatorio per legge il microchip, ma a prescindere da questo vi invito caldamente a rispettare questo obbligo, poiché altrimenti se dovesse scappare o perdersi potreste non poter più riabbracciare il vostro fidato compagno d’avventure e soffrirebbe moltissimo in una fredda gabbia di un canile, se lo riconoscete come vostro ed è senza chip potete riaverlo con voi a patto di regolarizzarlo e pagando una multa all’ATS (strada sconsigliata).
Nel caso il cane in oggetto non dispone di microchip vengono avviate le procedure mediche e profilassi, viene installato il chip ed intestato al Comune e dopo 10 giorni di isolamento sanitario viene accolto nella struttura rifugio in attesa di essere adottato.
Ora veniamo a noi, la procedura per adottare un cane può avere delle varianti da luogo a luogo a discrezione della direzione, vi descriverò come funziona al canile Sogni Felici perchè è della nostra zona ma le fasi son molto simili anche nelle altre strutture.
Chi è interessato ad accogliere in famiglia un peloso bisognoso d’affetto deve compilare un questionario che mira principalmente a raccogliere informazioni sul dove vivrebbe il cane, l’ambiente e la casa; dopo di che un volontario verifica di persona la reale situazione in cui andrebbe inserito l’individuo e valuta se tutto è idoneo per procedere con l’adozione.
Attenzione, per quanto una persona sia di buon cuore ed abbia buone intenzioni, certi cani non sono per tutti, alcuni hanno problemi comportamentali, altri problemi di salute, alcuni richiedono più impegno, energia e tempo di altri, per adottare alcuni pelosi bisogna esser in grado al 100% di soddisfare le loro necessità, esser pronti, adottate responsabilmente secondo le vostre possibilità per il bene vostro e dell’animale.
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