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Dermatite

Uno dei problemi più fastidiosi e diffusi tra i nostri amici pelosi è la dermatite, in alcuni soggetti non crea troppo disagio, altre volte diventa il nostro incubo.

La pelle è un organo complesso ed importate, protegge il corpo da elementi esterni e ha dei ricettori del dolore che ci allertano se veniamo a contatto con sostanze orticanti, tossiche, ustionanti o se ci stiamo ferendo, la prima reazione per riequilibrare lo stato fisiologico normale è appunto l’infiammazione, c’è qualcosa che non va, la pelle quindi infiammandosi reagisce al fattore scatenante.

Arrossamenti, pruriti (si grattano, si leccano, sfregano il muso), forfora, eczemi puntiforme, croste, seborrea sono le principali reazioni di infiammazione che la pelle ha per contrastare i fenomeni che il corpo riconosce come anomali, quando si presentano c’è il “terreno ideale” per eventuali infezioni di germi (streptococchi, stafilococchi, pseudomonas…), infezioni parassitarie (come la rogna) e micotiche, infezioni alle orecchie; conseguenze gravi oltre a queste possono essere alopecia (perdita di pelo), manto unto e maleodorante, iscurimento e ispessimento della pelle.

La dermatite può essere localizzata in una zona specifica circoscritta oppure diffondersi in tutto il corpo, generalmente i punti più colpiti sono orecchie, addome, ascelle, inguine, area dorso lombare (i pastori tedeschi son particolarmente predisposti a manifestare qui l’irritazione).

Ci sono 2 principali tipologie di dermatiti, allergica e atopica.

La prima è causata da un allergia che deriva da qualcosa di esterno, il morso dei parassiti quali pulci e zecche causa una reazione di irritazione sottocutanea dovuta al rilascio di saliva da parte dell’ospite, in soggetti particolarmente delicati o che hanno anche altri problemi di pelle anche un solo morso può avere conseguenze disastrose e violente;

Intolleranze o allergie alimentari possono causare dermatite allergica, l’infiammazione può essere circoscritta su un organo bersaglio, spesso intorno a testa e collo, possono esserne affetti sia cani che gatti e si manifesta a qualsiasi età, in particolare sui cuccioli.

Si può capire se è questo il fattore scatenante perchè con una singola assunzione dell’alimento dovrebbe durare 4-5 giorni, ma se il cibo persiste ad esser presente nella dieta abitudinaria l’infiammazione può diventare cronica! La soluzione in questo caso è quella che personalmente trovo la migliore in assoluto: curare il disturbo modificando l’alimentazione, scegliendo prodotti di qualità con ingredienti controllati, incontaminati e sani, ricchi di vegetali che aiutano l’organismo ad eliminare le sostanze tossiche e nocive; scegliere carne con proteine ritenute meno aggressive che non scaturiscano reazioni, si può provare con l’anatra, il maiale, il cavallo che sono ritenute appunto adatte.

Nei casi più estremi dove non è possibile alternare queste proteine o se anche loro causano disturbi allora ci si deve affidare al pesce, fa benissimo è ricco di omega3, ma teoricamente sarebbe meglio darlo 3 volte a settimana, nutrire quotidianamente il vostro compagno d’avventure con il pesce è un errore che col tempo porta a conseguenze. La carne di pesce (anche quella che mangiamo noi umani) è ricca di metalli (soprattutto mercurio), il corpo non riesce a smaltire determinate molecole facilmente, il nutrirsi solo con pesce porta alla lunga ad avere un possibile avvelenamento da questi metalli con relative conseguenze, dunque consiglio di mettere il pesce nella dieta dei vostri cani ma senza esagerare, ovviamente se il cane reagisce male anche alle altre proteine considerate “ipoallergeniche” o comunque meno aggressive, si è “costretti” a dargli solo pesce, questa opzione la terrei come ultima spiaggia.

Attenzione a cosa mettete nel piatto del vostro amico! è un consiglio che mi sento di dare in via generale a tutti, anche se non si presentano disturbi di salute, prevenire è meglio che curare.

mangiare nel modo giusto non solo previene malattia, ma genera anche la salute e un senso di benessere fisico e mentale. 

J.Colin Campbell

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La dermatite atopica è una malattia congenita probabilmente ereditaria, purtroppo molto diffusa, è prodotta dall’allergia a fattori che possono essere ambientali o stagionali, acari della polvere, pollini di piante infestanti, di graminacee e di alcuni alberi; 

a volte comincia presentandosi durante la stagione e con gli anni peggiora e diventa costante, generalmente insorge tra i 6 mesi e i 3 anni di vita con vari sintomi: starnuti, rinite, congiuntivite e il classico prurito, se notate questi sintomi la cosa giusta da fare è la visita veterinaria.

Solo un medico ha le competenze per diagnosticare la dermatite atopica con certezza attraverso strumenti di analisi, test diagnostici ed esami del sangue; purtroppo non esiste cura per questa malattia ma solo terapie e trattamenti che variano appunto da caso a caso ed il vostro esperto di fiducia valuterà il metodo di  intervento, come è risaputo non tutti reagiamo alle terapie allo stesso modo, uguale nel mondo animale.

Sicuramente consiglierà una dieta curata, vi deluciderà sulle modalità di lavaggio della cute meno aggressive ed adatte per il vostro cane, cercherà di capire quali sono gli allergeni a cui il soggetto è ipersensibile, così da evitarli se possibile, proporrà una terapia sintomatica con farmaci che potrebbe essere anche solo stagionale, se necessario proporrà corticosteroidi ed antistamine, oppure un immunoterapia, in pratica vengono iniettate piccole dosi di allergeni sottocute così che l’individuo col tempo sviluppi più resistenza agli allergeni stessi, son tutte valutazioni che è bene vengano fatte appunto dal veterinario.

Possono esserci altre cause di dermatite quali funghi, disturbi ormonali, problemi comportamentali, stress dovuto ad un cambiamento importante nella vita del cane, un trasloco, una fobia, la solitudine, un nuovo cane o un lutto in famiglia.

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